Capitolo 3 - 3...2...1...  Depressione!

Capitolo 3 - 3...2...1... Depressione!

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Focalizza la scena:
io disoccupata, convivente con "uno" che conoscevo da meno di un anno e mio Padre convinto che avrei finalmente iniziato a occuparmi di assicurazioni come lui 🤢

Io appena rientrata a Genova come una fallita (o almeno così mi sentivo),  dopo anni che continuavo a scappare da lei ma soprattutto dalle mie paure e dai miei traumi.
E adesso eccoli li! Tutti insieme a darmi il "Buongiorno"! 

Erano appena iniziati i tre mesi più bui della mia vita. 

Per fartela breve "quello bravo" mi diagnostica una bella depressione.
Si si...DE-PRES-SIO-NE scritto nero su bianco, quella vera con le medicine da prendere.

Che se ci ripenso oggi, a distanza di 10 anni esatti, quante cose vorrei dire a quell'Annina lì...

Ma la verità è che non dormivo più, mi svegliavo nel cuore della notte con attacchi di panico e le giornate mi sembravano interminabili, vedevo come annebbiato ed ero in un loop di pensieri negativi dai quali mi sembrava impossibile trovare l'uscita. E quelle campane maledette...che mi sembravano scandire i secondi che mancavano alla fine.

Finché, grazie all'aiuto di "quello bravo", Fede, la mia famiglia, e le amiche di sempre, piano piano iniziai a rivivere anche se, per mesi, ho fatto fatica anche solo a uscire di casa per buttare la spazzatura! Io! Che avevo sempre viaggiato da sola da quando avevo 14 anni!

E fu così che imparai a ritrovare la bellezza nelle piccole cose di tutti i giorni, nella natura, in quei tramonti che avevo la fortuna di poter ammirare ogni sera, quegli stessi tramonti che per mesi mi erano sembrati la porta dell'inferno.

Quando, per un brutto male, perdi tua madre a 5 anni tu e 34 Lei, che la vita potrebbe essere breve, dovrebbe esserti abbastanza chiaro.

Quei mesi passati faccia a faccia con le mie paure stavano solo cercando di farmelo capire. 
E fu così che imparai ad ascoltarmi veramente. Quell'ansia che mi attanagliava era il mio Io che stava solo cercando di parlarmi. Ma facevo fatica ad ascoltarlo distratta dalla paura del giudizio altrui e dalle convenzioni sociali.

Io non avrei passato la mia vita a fare un lavoro che non amavo, volevo trascorrere il mio tempo come dicevo io. D'altronde hai mai conosciuto qualcuno "di successo" o "passato alla storia" che non amasse il proprio mestiere?

Pensa a Madonna, a Nelson Mandela, a Steve Jobs, a Serena Williams a chi vuoi...ti viene in mente chiunque reputi una persona "di successo" che odi il proprio mestiere? 

A me non veniva in mente nessuno e fu così che capì che la chiave per "il successo" era la Passione. 

Per me “successo” significava riuscire a trascorrere il mio tempo impegnata in un'attività che amassi profondamente, allineata con il mio vero essere.
Non facile impresa certo...ma almeno ci volevo provare. 

Tirai fuori quei 30 Batik dal cassetto e organizzai un evento improvvisato a casa, invitando amiche e amiche di amiche. La nostra prima casina sul cucuzzolo della montagna era minuscola si, ma aveva un terrazzino da togliere il fiato!
La gente verrà fin quassù? Chi lo sa...anche solo a prendere un aperitivo magari si!

Come aveva previsto MamaLuna fulminai i primi Batik in un week end.

Provai subito a ricontattare la mia prima "spacciatrice" di seta Batik per farmene fare altri. Rispose. 
Sei mesi dopo avevo altre decine di abiti da vendere, si ma come? 
Apro un negozio?
Anche no.  Un Acquario libero come me dentro un negozio non ci può certo stare! E poi il rischio economico era troppo alto.

Aprì il computer, mi recai su Subito.it e digitai "ape piaggio", memore del Boom che il commercio On The Road e lo Street Food stavano avendo in quegli anni e che avevo notato a Roma.
Ed eccola lì! Fiammante!
Un' Ape Piaggio allestita a negozio con la capote a pois!
A soli 20 Km da casa mia!
Fu amore a prima vista!

Il week end stesso andai a vederla con Fede ad Arenzano. 

Andrea e Michela, i proprietari,  in realtà ne avevano 2. 
Una rosa e una verde acqua. 
Le utilizzavano per vendere i bikini che creavano a Bali (pensa te la coincidenza) ma avevano deciso che quella vita non faceva più per loro. 

Tuttavia erano molto affezionati e nonostante le molte visite non si erano ancora sentiti di affidare le api a nessuno. 

Raccontai loro la mia idea di
Slow Shopping Experience
L’ape a pois era il mezzo perfetto per veicolarlo! 
Avrei portato in giro le meraviglie artigianali che avrei scovato durante i miei viaggi! E combattuto la Fast Fashion (che stava dilagando in quegli anni) a suon di Seta Batik!
Rieducando le persone ad apprezzare l’artigianato!
Avevo trovato il mio pensiero felice! Il mio sogno!

Pochi giorni dopo mi chiamarono per dirmi che ero la persona giusta e prendere l'appuntamento per il passaggio di proprietà. 

Andrea mi accompagnò nel tragitto Arenzano-Casa dandomi lezioni di guida e insegnandomi tutti i segreti di quel mezzo così speciale ma anche così delicato.

La mia avventura a bordo de l'ape a pois era appena iniziata!
Peccato che ignoravo la complicata burocrazia che mi stava aspettando!

Ma questa è un'altra storia che ti racconterò nel prossimo capitolo.


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